Marzo è il mese europeo della prevenzione del tumore al colon-retto, una neoplasia che interessa i tessuti del colon o del retto e che, come tutti i tumori, causa una crescita incontrollata di cellule tumorali.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nella prevenzione del tumore al colon. Il cancro al colon-retto, infatti, determina una mutazione della mucosa intestinale che può presentarsi con caratteristiche diverse, distinguibili al microscopio.
In questo contesto, il supporto di un nutrizionista oncologico risulta necessario per favorire il successo delle terapie e la piena ripresa dell’organismo al loro termine.
I sintomi del tumore al colon
Uno dei campanelli d’allarme grazie al quale accorgersi della presenza di un tumore al colon è la presenza di polipi localizzati nel colon-retto che hanno subito una trasformazione maligna.
Normalmente il colon è “abitato” da questi polipi che altro non sono se non piccole escrescenze dovute al proliferare delle cellule della mucosa intestinale. In base alle loro caratteristiche morfologiche, i polipi si dividono in due categorie:
- sessile, cioè con la base piatta;
- peduncolato, cioè attaccato alla parete intestinale mediante un piccolo gambo.
La presenza stessa dei polipi nel tratto del colon-retto però non è sintomo di un tumore. Non tutti i polipi sono a rischio di malignità. La probabilità che un polipo localizzato nel colon si trasformi in una forma invasiva di cancro dipende da diversi fattori.
I fattori di rischio
I fattori che possono incidere sulla trasformazione di un polipo in un tumore al colon sono:
- aumento considerevole delle dimensioni del polipo;
- presenza di più polipi contemporaneamente;
- presenza di aree di displasia (cioè di un aspetto anomalo delle cellule), quando si effettuano la rimozione chirurgica e l’esame microscopico del polipo.
Soltanto l’oncologo o uno specialista possono diagnosticare il tumore del colon-retto osservando queste e altre importanti variabili.
Sicuramente, è bene tenere sotto controllo la comparsa di sintomi sospetti.
Generalmente i polipi non provocano sintomi evidenti. A volte però possono generare delle piccole perdite di sangue. Per avere certezza di ciò è necessario effettuare un test di laboratorio chiamato “ricerca del sangue occulto nelle feci”. Meno di frequente, le perdite di sangue sono visibili a occhio nudo e in questi casi possono generare delle vere e proprie emorragie rettali.
I sintomi variano molto da persona a persona e anche in base alle caratteristiche specifiche del tumore, ovvero: la localizzazione, le dimensioni e la presenza o meno di una emorragia.
Ecco spiegato il perché a volte il tumore al colon può essere confuso con altre malattie addominali o intestinali, poiché i sintomi sono sovrapponibili.
Fra i sintomi comuni ci sono poi la stanchezza, la perdita dell’appetito, stitichezza ostinata alternata a diarrea, e altri più gravi come l’anemia e la perdita di peso. Poiché si tratta di manifestazioni comuni anche in altre condizioni, spesso il paziente oncologico tende a sottovalutarle, soprattutto i più giovani.
In linea generale è bene imparare ad ascoltare il proprio corpo e a comprendere quanto i sintomi siano insistenti. In caso di dubbi, è sempre bene rivolgersi al proprio medico curante per un primo consulto.
Dieta e prevenzione del tumore al colon
La prevenzione del tumore al colon include fra le altre buone prassi una dieta con pochi grassi, in particolare grassi di origine animale, che sia anche ricca di fibre, vegetali e frutta. Pare infatti che una dieta ad alto contenuto di grassi animali e proteine favorisca la trasformazione dei polipi del colon in formazioni maligne, cosa che invece non sembra avvenire con i grassi insaturi cioè quelli di origine vegetale.
Insieme alla dieta è bene condurre uno stile di vita sano, mantenere il corpo attivo, non fumare e ridurre il rischio di sovrappeso e obesità.
Alimenti consigliati per la prevenzione del tumore al colon
Da un’osservazione delle popolazioni vegetariane si è dedotto che l’incidenza di carcinoma del colon-retto è ridotta del 30% rispetto a quella delle popolazioni che invece seguono altri tipi di dieta.
Fra gli alimenti sì per chi desidera affrontare una dieta preventiva e contrastare l’insorgere del tumore al colon-retto ci sono quindi sicuramente le fibre, per esempio la crusca, svolgerebbero un effetto protettivo, aumenterebbero il senso di sazietà e influenzerebbero l’assorbimento di zuccheri e grassi e regolerebbero il transito intestinale.
Un altro suggerimento che arriva dagli studi sulla correlazione tra alimentazione e cancro al colon riguarda l’assunzione di cibi a basso indice glicemico. Questi alimenti, infatti, aiutano a controllare la produzione di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas, che ha effetti anche sul metabolismo ed è coinvolta, tra l’altro, nella proliferazione delle cellule tumorali. Questo suggerimento riguarda soprattutto i pazienti oncologici reduci da un’operazione per il tumore del colon in stadio avanzato.
Infine, l’AIRC, a proposito del rapporto tra cancro al colon e alimentazione, suggerisce lo yogurt fra gli alimenti consigliati per la prevenzione della comparsa di lesioni precancerose nell’intestino. I probiotici (o microbiota intestinale), contenuti nello yogurt, infatti, influenzerebbero positivamente la composizione della flora batterica neutralizzando alcune sostanze cancerogene e producendone altre benefiche per le cellule dell’intestino.
Se desideri maggiori informazioni sulla corretta alimentazione per prevenire il tumore del colon-retto o affrontare al meglio le terapie chemioterapiche, richiedi una consulenza al dott. Vincenzo Liguori, biologo nutrizionista oncologico. Riceve su appuntamento a Cosenza e Bisignano (CS).